La tanto temuta quanto agognata tesi di laurea rappresenta una tappa fondamentale del percorso universitario: un traguardo che unisce fatica, ricerca, riflessione e – finalmente – soddisfazione. Vedere il proprio lavoro prendere forma, pagina dopo pagina, fino ad arrivare al risultato finale è un’esperienza unica, soprattutto se si affronta per la prima volta. Non si tratta solo di scrivere un testo, ma di costruire un pensiero coerente, di imparare a gestire tempo e fonti, di dare voce alla propria analisi in modo chiaro e personale.
E per chi pensa: “ma tanto la faccio scrivere all’AI…” – attenzione! Le intelligenze artificiali generative possono essere ottimi strumenti di supporto, ma non sono infallibili. Spesso sbagliano, mescolano informazioni non verificate o superate o persino inventate da loro stesse, possono raccogliere dati dalla rete senza distinguere tra fonti affidabili e contenuti discutibili. Ogni affermazione andrebbe comunque controllata, ogni riferimento verificato: il che significa, in pratica, conoscere bene l’argomento e saper riconoscere gli errori. Alla fine, si scopre che scrivere la tesi di proprio pugno – con informazioni certe e una direzione chiara – richiede meno tempo e produce un risultato di gran lunga più solido e personale. Le intelligenze artificiali sono un ottimo strumento per scrivere la tesi, che potete e dovete aggiungere a quelli che già avete. Quello che possiamo fare insieme è imparare a usare l'AI in modo adeguato e davvero utile.
Qualunque sia il vostro obiettivo di scrittura, vi accompagno passo dopo passo per mettere a fuoco i momenti fondamentali della composizione del testo, cominciando col rispondere a domande come queste:
Da dove comincio?
Come mi organizzo?
Dove trovo i materiali?
Come scrivo?
Quanto dev'essere lungo il testo?
Che stile devo usare?
Come posso usare l'AI per scrivere la tesi?
Ce ne sarebbero mille altre e sono tutte legittime, ma cominciamo col dire che... DIPENDE!
Dipende da cosa dovete scrivere e dalle circostanze in cui vi trovate: è proprio da lì che cominceremo a ragionarne assieme, quando avremo capito se siete ZAP!, ZEN o HELP! .
Ho pochissimo tempo per scrivere.
Fare presto non vuol dire scrivere in maniera affrettata. Significa, piuttosto, imparare a gestire in maniera differente le priorità e organizzare il lavoro ottimizzando tutte (ma proprio tutte!) le risorse. In questi casi è utile avere accanto una persona che aiuti mantenere il focus su quel che conta per portare a termine la consegna.
Ho il tempo di scrivere con calma.
È sicuramente la situazione ideale. Possiamo lavorare insieme sulle idee, sulla programmazione, sulla costruzione e sulla revisione del testo. Oppure posso intervenire anche in una sola delle fasi del lavoro di scrittura.
(Ma sempre attenzione a non prendersela troppo comoda, sennò si finisce ZAP!)
Andava tutto bene finché...
Può succedere anche di trovarsi in difficoltà di punto in bianco, proprio quando sembrava che il lavoro stesse filando liscio come l'olio. Un blocco di scrittura, una scadenza anticipata, fattori esterni oggettivi oppure ostacoli di cui non si comprende la ragione. Non potrò aiutarvi a risolverne la causa, ma a raggiungere l'obiettivo di consegna sicuramente sì!